La prima Diga di Assuan,fu costruita due volte tra il 1907 e il 1912 e poi tra il 1929 e il 1933, ma non si rivelò sufficiente nel controllare le piene del Nilo, quindi dopo la rivoluzione del luglio 1952, il presidente Nasser annunciò la sua proposta di costruzione della diga, ma incontrò il rifiuto occidentale di cooperare. Si rivolse quindi all'Unione Sovietica sia per avere aiuti tecnologici che finanziari.
Il risultato fu l'attuale struttura piena di rocce. I lavori iniziarono a gennaio 1960 e fu inaugurata nel giugno 1971.
Situata presso la seconda cateratta del Nilo, questo gigantesco edificio è alto 111 mt, lungo 3,5 km e largo circa 1 km, quando le chiuse vengono aperte al massimo possono far uscire acqua fino a 11.000 ㎥/s.
Ha un impianto idroelettrico, con 6 turbine, in grado di produrre 2,1 milioni di kilowatt, circa la metà del fabbisogno di energia del paese, e la sua costruzione ha permesso di regolare le piene del fiume. Nel tempo è la diga è diventata anche una fonte di reddito come attrazione turistica.
La costruzione ha reso coltivabili 10.000 chilometri quadrati di deserto.
All'epoca della creazione della diga, più di 100.000 persone hanno dovuto lasciare le zone native per non essere sommerse dalla nascita del lago Nasser, il lago artificiale più lungo al mondo: lungo 500 chilometri, largo 16 chilometri, per un totale di 6.000 chilometri quadrati d'acqua.
Il lago Nasser ha anche un'immensa popolazione ittica sfruttata commercialmente ed è diventato meta di crociere turistiche.
Oltre che la migrazione della popolazione locale l'area inondata provocò anche lo spostamento di 24 fra monumenti e templi, tra cui i più famosi sono sicuramente è quelli di Abu Simbel e Philae.
Quando fu deciso di costruire la diga sia gli archeologi che l'UNESCO erano spaventati all'idea di perdere dei tesori sott'acqua. Dopo tre mesi dall'inizio dei lavori per la costruzione della diga, l'UNESCO ha lanciato un appello mondiale: "...se non si interviene prima che la diga di Assuan sia conclusa questo inestimabile patrimonio artistico dell'umanità potrebbe scomparire".
All'appello risposero in molti, principalmente grandi imprese di costruzione e una enorme squadra di nazioni.
Il possente complesso dei templi fu tagliato dalla montagna, suddiviso in blocchi numerati uno a uno, spostati e riassemblati con precisione millimetrica dove si trovano oggi.